mercoledì 1 aprile 2015

L'uomo Tigre

Dopo 3 mesi di maratona Uomo Tigre mi sento di fare una (relativamente) breve recensione, perché la visione mi ha lasciato sensazioni contrastanti (che variano dal sonno, all'ansia, allo shock).
Cominciamo con il dire che - se presa nel suo insieme - la serie è estremamente noiosa. Ma tanto, perché sono 105 episodi, la maggior parte dei quali non succede assolutamente niente.
Qui si concentra uno dei problemi principali della serie: la distribuzione della tensione. Si passa da 1000 a 0 con una nonchalance che raramente ho visto in altre serie

La serie parte bene, anzi benissimo. Naoto (il protagonista, a.k.a. l'uomo tigre) compare sulla scena fresco fresco di "Tana delle tigri" (l'organizzazione criminale che l'ha allenato) e affronta una serie di incontri sanguinosi e violentissimi. Gli incontri sono di "lotta giapponese", che poi è wrestling. Ma non quello finto che siamo abituati a vedere, qui parliamo di lotta vera.
Incontri violentissimi, dicevo. Cioè, dimentichiamoci la violenza edulcorata di Ken Shiro, lì c'erano capocce che esplodevano ma non si vedeva poi più di tanto. Qui invece ci sono dita negli occhi con sangue che sgorga, gambe e schiene spezzate, teste frantumate contro dei pali, tavoli rotti e acuminati scaraventati in faccia, etc.


Poi succede qualcosa, ovvero l'uomo tigre riprende contatto con l'orfanotrofio in cui è cresciuto. Da quel momento diventa buono per diventare di esempio ai ragazzi dell'orfanotrofio di cui lui è l'idolo e - diciamocelo - da quel momento inizia piano piano la svolta noiosa della serie.
 L'uomo Tigre diventa buono, diventa uno che rispetta le regole. Entra nell'associazione di lotta giapponese e si allena con Baba e Inoki. Che sono lottatori realmente esistiti (per molti sarà un'ovvietà, ma quando l'ho scoperto io la reazione è stata di estremo stupore, tanto da spingermi alla visione di reali combattimenti).

Ok torniamo a noi. L'uomo Tigre diventa buono ma rimane intrappolato nella continua lotta tra il bene e il male.
Il bene: l'onestà, l'integrità, il rispetto delle regole, il rispetto della vita (ovvero il nuovo se stesso).
Il male: i soldi come fine ultimo, la violenza, la vendetta (ovvero la tana delle tigri e il vecchio se stesso).
L'uomo Tigre / Naoto continua a combattere tra il bene e il male, cioè tra il nuovo e il vecchio se stesso. Non si tratta solo di una lotta contro terzi, perché il male è anche dentro di lui, quindi la faccenda assume contorni psicologici importanti.
L'uomo tigre è un antieroe.
Fa incubi, un sacco di incubi.
Ha paura dei suoi avversari, pensa alla sconfitta.
A volte cede e torna il vecchio se stesso.
Quando sbaglia scappa per non dover affrontare i suoi errori.

La serie si snoda tutta attorno a questo cardine. Dietro alla maschera c'è un uomo in totale angoscia. Che ti fa simpatia, perché in fondo è reale. Vuole essere buono e vuole dimostrare che vivendo onestamente si può vincere comunque. Ogni tanto ce la fa, ogni tanto no, però ci prova sempre.
Manda i soldi all'orfanotrofio e va a trovare i bambini facendo finta di essere debole. Fa niente se:
- ha la stessa macchina dell'uomo tigre
- ha la stessa giacca (sempre la stessa) rossa
- ha la stessa voce e la stessa corporatura
- è pieno di soldi che non si sa da dove vengono (una presunta eredità; ma non era orfano?)
Ma soprattutto:
- si presenta nell'orfanotrofio a turno con dei lottatori famosi che guardacaso sono suoi amici
Nessuno tranne Ruriko (che gestisce l'orfanotrofio e ovviamente è innamorata di Naoto) capisce che lui è l'uomo tigre.
Vabè ci sta, in fondo dopo 5 serie di Sailor Moon (che non aveva manco la maschera) questo posso accettarlo.

Torniamo alla cattiva distribuzione della tensione.
Come dicevo, la serie parte in quarta. Poi va in folle e così rimane per qualcosa come un'ottantina di puntate.
La serie degli episodi inutili si può riassumere così: Tigre va in giro per il Giappone/per il mondo a fare incontri e improvvisamente incontra dei soggetti sfortunati (orfani/poveri/invalidi/alcolizzati) che immancabilmente aiuta donando ingenti quantità di denaro.

----ATTENZIONE! ACHTUNG! SPOILER etc etc----

Il problema dell'uomo Tigre è il finale.
Perché con tutte le premesse che ho fatto ci si aspetta che, dopo 105 puntate, il finale sia una cosa del genere:
Uomo Tigre affronta il super mega boss / lottatore supremo della Tana delle tigri. Vince e sconfigge il male. Si manifesta a Ruriko e ai bambini dell'orfanotrofio e rivela la sua identità. Lui e Ruriko vivono felici e contenti.
Ora, sull'ultimo punto Lui e Ruriko vivono felici e contenti in realtà non è che ci si conti più di tanto. Il punto è che Ruriko ha il sex appeal di un frigorifero, mentre Naoto non mostra il minimo interesse per l'universo femminile in generale, men che meno per Ruriko. Sul resto beh, un po' ti aspetti che sia così e che la morale sia: nella vita si può vincere anche comportandosi lealmente.

Invece il finale è qualcosa che voi umani non potevate immaginare, ovvero L'uomo Tigre finisce malissimo. Non ricordo un finale più straziante di questo, e si che di anime ne ho visti in vita mia, con i finali più o meno terrificanti.
Avete presente tutte le aspettative che elencavo sopra?
Ecco, solo una si avvera, cioè Tigre vince contro il boss supremo.
Il problema è come vince e come va a finire poi.
L'incontro si può riassumere così: l'uomo tigre viene massacrato dall'avversario per almeno metà puntata. Dopo il massacro l'avversario pensa bene di togliergli la maschera (ah no pardon, di strappargliela dalla faccia). Dopodiché svariati, eterni secondi di silenzio (tensione e ansia a mille).
Finalmente viene inquadrato Naoto, senza maschera. E qui avviene l'inaspettato: Naoto impazzisce. Nel senso letterale della parola, dà di matto. Inizia a ridere fortissimo e a piangere contemporaneamente. Poi corre verso il suo avversario e comincia a massacrarlo fino ad ucciderlo, con una ferocia inaudita. Persino Baba e Inoki cercano di intervenire, salendo sul ring in giacca e cravatta per cercare di tirarlo giù.

Dopo l'incontro, come da tradizione, scappa. Prende un aereo e ciao, chi s'è visto s'è visto. E la puntata finisce così.

Per cui non si capisce come vada realmente a finire questa lotta tra il bene e il male. La tana delle tigri viene sconfitta assieme all'integrità dell'Uomo Tigre.
Si può vincere comportandosi lealmente? Pare di no. Se il tuo avversario gioca sporco ti devi abbassare al suo livello.