venerdì 2 marzo 2012

Orgoglio e pregiudizio



















Vanity and pride are different things, though the words are often used synonymously. A person may be proud without being vain. Pride relates more to our opinion of ourselves, vanity to what we would have others think of us.

La cosa più sorprendente di questo romanzo è che ha 199 anni. E non è che non si sentano, perché obiettivamente si parla di un mondo che non esiste più, cioè l'alta società inglese di primo Ottocento. Ma nel ritmo, nei dialoghi e nella distribuzione della tensione, io questa distanza non l'ho sentita per niente.
Mi è piaciuto per diversi motivi. La storia è banale, un ragazzo e una ragazza che si odiano, si fraintendono e poi si amano. Ma dietro questa banalità ci sono dei dialoghi splendidi, pieni di ironia e intelligenza, che da soli tengono in piedi tutta la storia. Le descrizioni sono pressoché inesistenti, eppure i luoghi, i volti, gli abiti, tutto quanto si materializza nella mente.
E poi c'è Darcy, il personaggio letterario maschile più affascinante che abbia mai incontrato, il principe azzurro enigmatico, fascinoso, ambiguo, che fa penare ma non si può non amare.
Impossibile non innamorarsi di Darcy, impossibile non innamorarsi di questo libro.