martedì 27 aprile 2010

Il giro di boa



Mentre si legge un libro di Camilleri è difficile non identificare personaggi, luoghi e atmosfere con la serie TV (che è fatta davvero benissimo).
Perché leggere i romanzi quindi? Per un motivo molto semplice: c'è qualcosa che in TV inevitabilmente si perde, e questo qualcosa è l'incredibile impasto linguistico. È una meraviglia da leggersi, ed è efficace narrativamente: mescola siciliano e italiano, registri alti e bassi, e lo fa armoniosamente. Dalla lingua capisci tutto del personaggio che sta parlando: il suo livello socioculturale, la sua provenienza geografica... e i dialoghi sono così veri che li puoi materializzare davanti a te.
Questo capitolo della saga è un po' particolare, perché comincia con una riflessione politica riguardante i fatti del G8 di Genova; troviamo un Montalbano depresso e deciso a lasciare la polizia. Quando, all'improvviso, spunta un morto dall'acqua...

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