venerdì 12 giugno 2009

New York, New York



Un film di Martin Scorsese del 1977, famoso ma non troppo.
Anni '40, Robert De Niro (sassofonista schizzato e lunatico) e Liza Minnelli (cantante fenomenale con un fascino "tutto suo") si innamorano e proseguono la loro storia a suon di musica.
Fondamentalmente la storia di un amore malato: colonna sonora stupenda (la canzone divenuta simbolo della grande mela, le performances magistrali della Minnelli), ritmo molto lento e dialoghi al limite della follia.
Un film per gli amanti della musica (jazz e non solo) e di Robert De Niro, che anche in questo frangente interpreta un personaggio dai risvolti inquietanti.

mercoledì 10 giugno 2009

La casa del sonno



L'ho letto tutto d'un fiato, senza interruzioni. Bello, davvero.
Penso che la forza di questo libro sia nella scrittura di Coe, che ti tiene incollato alla pagina fino all'ultimo con la sua scorrevolezza.
Il filo conduttore, neanche a dirlo, è il sonno, che con le sue fasi scandisce sia i capitoli che l'evoluzione psicologica dei personaggi.
La trama è semplice ma ricca di sfaccettature: un gruppo di ragazzi le cui vite si intrecciano in un arco di quindici anni. Tante storie, tanti destini diversi: il medico in carriera che aspira alla fama eterna, la maestra elementare con molti fallimenti alle spalle, il ragazzo introverso afflitto da amore non corrisposto, il critico cinematografico che insieme al sonno ha perso anche l'entusiasmo... e un luogo che unisce tutti loro: Ashdown, la residenza universitaria divenuta poi clinica del sonno.
Tanti destini incrociati, tanti spunti di riflessione sulla vita, sulle scelte che facciamo e sul senso della felicità.
Consigliatissimo a chiunque non si sia ancora avvicinato a questo autore.

mercoledì 3 giugno 2009

Chi è morto alzi la mano



Ho conosciuto la Vargas con L'uomo dei cerchi azzurri, romanzo di cui mi sono immediatamente innamorata per la caratterizzazione dei personaggi folle e affascinante, per l'intreccio così coinvolgente e infine per le ambientazioni parigine a me tanto care. Chi è morto alzi la mano non mi ha deluso, perché mantiene intatte le stesse caratteristiche, con un pizzico di mordente in più. C'è Parigi, ci sono tre curiosi nuovi personaggi, un albero misterioso e una storia davvero appassionante, che inizia un po' in sordina ma si conclude con un'intensità inaspettata.
Viene subito voglia di leggerne un altro!