martedì 24 febbraio 2009

Il padre della sposa



Commedia del 1951 di Vincente Minnelli (da cui poi i remake con Steve Martin).
La divertente storia di un padre (Spencer Tracy) che vede portarsi via la sua bambina (Liz Taylor) da un altro uomo. Tra preoccupazioni economiche e sentimenti contrastanti, la lunga ed estenuante organizzazione di un matrimonio, vista attraverso gli occhi di un genitore preoccupato. Un po' lento in certi punti (gli anni si fanno sentire) e scandalosa traduzione dei nomi nella versione italiana.
Da vedere con papà.

lunedì 23 febbraio 2009

Full Metal Jacket



A day without blood is like a day without sunshine.

Rimanendo sempre in tema di Vietnam, argomento che mi sta appassionando molto, ieri sera ho rivisto questo classico di Kubrick: è del 1987, anche se sembra molto più recente.
Il film è suddiviso in due parti ben distinguibili: nella prima assistiamo all'addestramento dei Marines, mentre nella seconda li vediamo all'azione, nel vivo della guerra.
Quello che più colpisce di questo film non è la durezza dell'addestramento a cui i soldati sono sottoposti, non sono le atroci scene di morte, le lacrime versate per la morte dei propri amici e compagni e il desiderio di tornare a casa. Tutto questo è già stato raccontato da altri e continuerà ad esserlo.
Ciò che è più atroce è il modo di ragionare dei soldati, addestrati a diventare delle vere e proprie macchine da guerra, dei robot il cui scopo è solamente uccidere, senza pietà. E la guerra è un gioco, in cui fare fuori il "muso giallo" ti fa guadagnare punti, e dopo averlo ucciso ci scappa anche un sorriso... E a questo gioco i Marines devono aggrapparsi, per giustificare una guerra che loro stessi percepiscono come inutile.
Colonna sonora deliziosamente contrastante con la crudezza delle scene (stesso espediente utilizzato da Tarantino), per un film forte e toccante, che fa riflettere sull'uomo, ancor prima che sulla guerra in sè.

venerdì 20 febbraio 2009

Rambo



I don't think you understand. I didn't come to rescue Rambo from you. I came here to rescue you from him.

Ieri sera, spinta dalla curiosità innescatami dal mio ragazzo, ho visto insieme a lui Rambo, il primo, del 1982.
Questo film è la fiera delle assurdità. Un uomo (berretto verde, reduce dal Vietnam) cammina per la strada nei pressi di un piccolo paese e, senza alcun motivo, viene letteralmente perseguitato dalla polizia locale. Rambo viene (di nuovo senza motivo) catturato e imprigionato, ma con la forza dei suoi possenti muscoli riesce a scappare: da quel momento si innesca una caccia all'uomo. Una denuncia alla guerra? Una critica delle sue atrocità, della morte e della distruzione che si porta dietro?
Non penso che importi poi molto, perché questo film è un classico, divertente, ricco di lotte e colpi di scena, il tutto condito dall'intensa espressione di Stallone, che non si modifica di una virgola per tutto il film (salvo per l'accorato pianto finale).
Un film da vedere in compagnia.

sabato 14 febbraio 2009

Fahrenheit 451



These are all novels, all about people that never existed, the people that read them it makes them unhappy with their own lives. Makes them want to live in other ways they can never really be.

Diciamo la verità: a me non è mai piaciuto leggere. Quando lo faccio mi sento bene, mi sento arricchita, mi si aprono dei mondi. Ma è uno sforzo, non paragonabile a quello di guardare un film o di ascoltare della buona musica.
Nonostante ciò la letteratura mi affascina, i libri esercitano su di me un potere che non so spiegare... Per me rappresentano l'emblema della cultura, racchiudono una quantità di storie tale da ricoprire millenni di vita sulla terra. Contengono la chiave della conoscenza, che è ciò che può rendere l'uomo libero.
Ed è proprio questa forza, questo fascino misterioso, che Truffaut ci racconta. Cosa sarebbe l'uomo senza letteratura? Sarebbe vuoto, un involucro senza cultura, senza passato, senza futuro.
Un film imperdibile, tratto da un romanzo di Bradbury.

mercoledì 11 febbraio 2009

Milk



Ho iniziato a lavorare e le letture procedono a rilento... ma una sera (per puro caso) mi sono imbattuta in questo film, interpretato da Sean Penn.
A parte appunto l'interpretazione magistrale del protagonista, che da sola rende meritevole il film; a parte la sexitudine di James Franco, che ha tutte le carte in regola per far cedere le gambe a qualsiasi donna (e uomo naturalmente).
A parte questo contorno di attori di alto livello, una tematica attuale, interpretata magistralmente e in maniera scorrevole, nonostante la storia del politico gay Harvey Milk, conclusasi con un assassinio, non sia delle più leggere.
Tematica ancora più attuale in un momento come quello che l'Italia sta attraversando, dove i pregiudizi e il bigottismo di certi fronti della religione cattolica interferiscono ancora con la politica, e quindi con la libertà degli esseri umani, non lasciandoli liberi di scegliere come vivere (e come morire).
Certi film ci servono, per raccontare pezzi di storia che non conosciamo, e per ricordarci che c'è ancora molta strada da fare per creare una società tollerante, una società libera.