domenica 28 settembre 2008

Qualcosa da tenere per sé


Spiazzante.
Così, con una parola, definirei questo romanzo della Oggero. Questo romanzo ha tutto e niente in comune coi precedenti (premesso che ancora non ho letto "L'amica americana"). La storia è la stessa, i personaggi sono gli stessi, l'ambientazione è la stessa. Ma il modo di raccontarla è assolutamente diverso: manca l'ironia della prof, il suo punto di vista che filtra tutte le cose, in un ritmo incalzante. La storia è cupa, triste, un filo di malinconia e pessimismo ha coperto le parole dell'autrice, che, questa volta, per il suo romanzo più "dark", preferisce la terza persona.
Preferisce indagare il lato oscuro.

Nessun commento: